Sisal presenta un’offerta pubblica di acquisto alla Borsa

La società italiana di giochi Sisal ha presentato un’offerta pubblica iniziale (IPO) sul Mercato Telematico Azionario (MTA) di Borsa Italiana.

Insieme alla richiesta di quotazione sul MTA, Sisal ha richiesto il permesso di rilasciare un prospetto informativo sulle azioni alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB), l’ente che regola il mercato mobiliare italiano.

Sisal aveva precedentemente pubblicato un prospetto per un’IPO nel 2010, ma l’IPO non è andata avanti.

La quotazione sull’MTA permetterà a Sisal di raccogliere fondi offrendo azioni attraverso l’IPO.

Le azioni saranno denominate il 25 ottobre 2021.

L’operazione delle azioni consentirà di effettuare un’offerta attraverso un collocamento istituzionale, che sarà rivolto a investitori italiani in Italia e all’estero, compresi gli Stati Uniti.

L’offerta prevede anche un’opzione greenshoe da parte dell’azionista venditore, che permetterà a un gruppo di banche d’affari che sottoscrivono un’IPO di acquistare e vendere il 15% in più di azioni allo stesso prezzo di quelle che Sisal aveva originariamente concordato di vendere.

Le banche che supervisionano congiuntamente l’affare sono Deutsche Bank, Equita SIM, JP Morgan e UniCredit Corporate & Investment Banking.

La settimana scorsa, Sisal ha rilasciato il suo primo casinò online e l’applicazione di slot.

In agosto, l’azienda ha annunciato piani per separare la sua filiale di pagamenti dalle sue operazioni di gioco.

L’operatore è anche uno degli offerenti per la prossima licenza della Lotteria Nazionale britannica. La British Gambling Commission ha lanciato la quarta gara per la licenza nell’agosto 2020, con l’obiettivo di annunciare un candidato preferito entro settembre 2021, ma questo è stato poi ritardato con la data di selezione ora fissata per febbraio 2022.

L’IPO del 2010 prevedeva che un massimo di 307,6 milioni di azioni fossero offerte a 0,34 euro per azione.

Un totale di 298,9 milioni di queste doveva essere costituito da azioni ordinarie, mentre i restanti 8,7 milioni sarebbero state azioni privilegiate.

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